“La rocca di Montaldo era assai forte. Io la vidi questa rocca intiera Sebben disabitata; essa occupava la vetta del colle ed era d'una grande Estensione. Alla medesima s'aveva accesso per un'erta salita resa ora
Dalle ingiurie del tempo impraticabile.
Non si vedono oggi che il recinto di sode mura da cui quel colle era
Cinto, e un pezzo di fabbrica, il resto è un mucchio di rovine.
Al piè del colle ..trovasi l'abitato, il quale conserva in bell'ordine fiancheggiandole case una ben longa strada, nel mezzo della quale sta la chiesa parrocchiale non troppop grande e a disegno moderno..”
G. De Canis, Corografia Artigiana, 1814-1816)

La parrocchia dell'Annunziata, un tempo dedicata a San Ponziano, patrono del paese, fu riedificata sul sedime di quella più antica del 1884.

In epoca a noi più vicina, Montaldo fu tra i comuni in cui nacque il movimento contadinista, che divenne partito dei contadini d'Italia nel 1921. L'anno successivo sorse nella Frazione Collina Forni, prima ed unica in Italia, l a Casa del contadino, inaugurata alla presenza di numerose delegazioni dei partiti contadini europei.

Durante la Resistenza , Montaldo fu uno tra i primi comuni artigiani a costituire il Comitato di liberazione nazionale e, nel novembre 1944, entrò a far parte della Repubblica partigiana dell'Alto Monferrato.

Nel dopoguerra e fino agli anni 60, la forte emigrazione verso le città che interessò tutto l'Astigiano a causa della crisi dell'agricoltura, venne attenuata dallo sviluppo dell'attività della fornace, in cui trovarono lavoro molti giovani del paese


Il Castello di Montegrosso d'Asti

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